I polipi nasali (NP) sono formazioni che originano dalla mucosa infiammata dei seni paranasali (generalmente nel seno etmoidale). Hanno una base ristretta e un corpo rotondeggiante che, a seconda delle dimensioni, ostruisce il passaggio dell’aria dal naso.
Possono essere presenti da soli o associati a varie patologie, ma sono più frequentemente riscontrabili nel 25-30% dei pazienti con rinosinusite cronica (CRS).
La rinosinusite cronica con polipi nasali (CRSwNP) è una patologia presente nel 2-4% della popolazione generale e, quando presenti altre comorbidità quali l’asma severo, richiede l’intervento coordinato di diversi specialisti: allergologi e immunologi clinici, pneumologi e otorinolaringoiatri.
Meccanismo immunologico
L’origine della CRSwNP non è del tutto chiara. Nella maggior parte dei pazienti con poliposi nasale è presente un’infiammazione cronica di tipo 2 che, nel tempo, causa un rimodellamento della mucosa naso/sinusale, la quale estroflettendosi forma il polipo. L’allergia respiratoria non è stata dimostrata come causa diretta della poliposi, che è presente in circa il 2-4% dei soggetti allergici al pari della popolazione generale.
Diagnosi della poliposi nasale
I sintomi principali sono: ostruzione nasale, secrezione più o meno densa dal naso o che passa in faringe, sensazione di pressione o dolore fronto-facciale e perdita dell’olfatto. L’infiammazione può estendersi al distretto auricolare causando otite media ricorrente, ovattamento e dolore. Anche se meno frequente, può esserci un cambiamento nel tono della voce.
Per la diagnosi devono essere presenti due o più sintomi, di cui uno tra ostruzione nasale e secrezioni, della durata di almeno 12 settimane. Oltre alla clinica è obbligatorio il riscontro della presenza di polipi, dimostrabile tramite l’endoscopia e/o la TC dei seni paranasali che permettono anche di stadiare la gravità della patologia.
Impatto sulla qualità di vita
La poliposi nasale causa un notevole peggioramento della qualità della vita del paziente, sul piano fisico, sociale ed economico-sanitario. Dai sintomi fisici derivano disturbi del sonno, ansia e depressione. Inoltre, molti pazienti presentano in associazione altre patologie, in particolare asma e apnee notturne, che peggiorano ulteriormente il quadro.
Durante la visita ambulatoriale si utilizza un questionario con 22 domande (SNOT-22), che ci permette di quantificare l’entità dei sintomi e l’impatto che questi hanno sul paziente. Più alto è il punteggio finale, peggiore è la qualità di vita del paziente.
Poliposi nasale: strategie terapeutiche
Come prima opzione si utilizzano steroidi nasali accompagnati da lavaggi con soluzione salina, per dare sollievo dai sintomi e rallentare la crescita dei polipi. Per brevi cicli, in caso di scarso controllo dei sintomi con la terapia locale, possono essere utilizzati gli steroidi sistemici. Sfortunatamente la terapia steroidea sistemica, se prolungata, è gravata da numerosi effetti collaterali e costituisce un criterio per una valutazione del trattamento chirurgico.
La terapia chirurgica viene effettuata per via endoscopica mediante FESS (Functional Endoscopic Sinus Surgery). Vengono rimossi i polipi creando lo spazio per un maggior passaggio di aria e una migliore distribuzione dei farmaci nasali. Purtroppo, l’intervento non agisce sulle cause della patologia e pertanto è gravato da una elevata percentuale di recidive.
Una novità chirurgica è la REBOOT SURGERY, in cui viene asportata la mucosa nasale infiammata che è all’origine della formazione dei polipi, ma i benefici a lungo termine sono ancora in fase di studio.
Se il paziente risulta candidabile, un’ulteriore opzione è la terapia con farmaci biologici (anticorpi monoclonali), che agiscono bloccando diverse molecole infiammatorie. Attualmente ne abbiamo a disposizione 3: Omalizumab, Mepolizumab e Dupilumab. Questi si sono dimostrati efficaci nel migliorare significativamente la qualità di vita del paziente, riducendo l’utilizzo degli steroidi sistemici ed il numero degli interventi chirurgici.
Articolo a cura di Federica Baldanzi, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze