In realtà la questione non riguarda specificatamente il vaccino anti-Covid di Pfizer/Biontech. In occasioni molto rare i vaccini possono dare luogo a reazioni allergiche, nella gran parte dei casi del tutto imprevedibili.
Assolutamente no. Chi è allergico non ha alcun aumento del rischio di reazione avversa al vaccino e presenta le medesime indicazioni a sottoporsi alla vaccinazione di tutti gli altri cittadini.
Le reazioni allergiche possono verificarsi in assenza di fattori predisponenti noti, però ci sono alcune categorie di persone a maggiore rischio come anche dichiarato dal documento ufficiale della Accademia Europea di Allergologia ed Immunologia Clinica (EAACI): coloro che hanno una storia pregressa di reazione con il vaccino medesimo, e i pazienti affetti da mastocitosi (malattia
Dipende dal meccanismo di azione. Le reazioni di ipersensibilità immediata si verificano nella gran parte dei casi a pochi minuti di distanza dalla somministrazione di un vaccino iniettivo. Le reazioni di ipersensibilità ritardata possono comparire anche a diverse ore o giorni dalla somministrazione, ma non sono pericolose per la vita.
Secondo tutte le evidenze disponibili indossare la mascherina non comporta nessun rischio aggiuntivo di aumentare le difficoltà respiratorie nelle persone con allergie respiratorie. La mascherina può effettivamente provocare una sensazione psicologica di “fatica a respirare”, ma non peggiora in nessun modo la situazione bronchiale del paziente. Al contrario può diventare un fattore protettivo contribuendo filtrare
Alcuni soggetti possono lamentare reazioni avverse dovute all’uso di questo dispositivo di protezione. L’aumento del calore e dell’umidità a livello della cute del viso sottostante la mascherina può scatenare o riacutizzare la dermatite seborroica, la rosacea o l’acne. Il diretto e prolungato contatto della mascherina con la pelle del viso può provocare dermatiti irritative da
Le reazioni allergiche dovute alle mascherine possono esser causate da molecole presenti nell’elastico o nella parte adesiva del dispositivo di protezione (tiuram, carbamix, Kathon, fenilisopropil-p-fenilendiamina, dibromocianobutano). L’eventuale presenza di fili metallici usati per modellare il nasello della maschera contenenti nichel, cobalto e cromo può risultare causa di sensibilizzazione cutanea. Analogamente possono esser colpevoli molecole presenti
In caso di lesioni cutanee da sospetta reazione allergica o irritativa a mascherina è necessario rivolgersi al medico curante che potrà prescrivere le cure idonee (per esempio creme antinfiammatorie, idratanti-emollienti ed eventualmente creme barriera) e, quando necessario, indirizzare il paziente all’attenzione dell’allergologo o del dermatologo. Lo specialista, in base al sospetto clinico, potrà eseguire test
Sì. Non ci sono evidenze che la terapia antistaminica possa in qualche modo essere un fattore di rischio o interagire col virus Sars-CoV-2. Al contrario è importante per alleviare i sintomi delle patologie allergiche.