I probiotici sono microrganismi vitali, commensali, non patogeni, con effetti benefici, prodotti in conformità a specifiche leggi regolatorie.
I nostri germi sono oggi considerati un vero e proprio organo: il microbiota, costituito da 1014 batteri ciascuno con un contenuto di DNA proprio, definito microbioma.
Come agiscono i probiotici?
Questi batteri hanno trovato in noi un ottimo posto dove vivere e in cambio svolgono funzioni immunologiche benefiche. Ma come? Sulla parete cellulare dei batteri sono collocate strutture glico-proteiche chiamate PAMPs (Pathogens-associated molecular pattern), che vengono riconosciute da specifici recettori immunologici, i Toll-Like Receptors (TLR), presenti su specifiche cellule chiamate Cellule Dendritiche.
Le Cellule Dendritiche sono localizzate in tutte le barriere con l’esterno: intestino, cute, vie respiratorie, mucose genitali e sono le protagoniste della prima linea di difesa immunologica. Se attraverso i TLRs passano segnali corretti, la via immunologica attivata sarà NON INFIAMMATORIA, al contrario se arrivano segnali di pericolo, l’evento finale sarà l’INFIAMMAZIONE, primo passo per arrivare alla patologia.
Probiotici e allergie
I probiotici riducono anche l’infiammazione intestinale, potenziando la funzione di barriera e normalizzando la permeabilità intestinale attraverso il rilascio di sostanze locali antinfiammatorie. È quindi intuitivo che l’apporto farmacologico di microrganismi “buoni” può portare a grandi vantaggi per la salute.
Interessante è l’”ipotesi igienica” che offre una possibile spiegazione dell’incremento delle malattie allergiche nelle società moderne. Si basa sul fatto che diversi elementi come famiglie poco numerose, ampio e precoce impiego di antibiotici, dieta occidentale, portano a riduzione della flora batterica “buona” con sbilanciamento immunologico e predisposizione all’allergia.
È dimostrato che i bambini allergici sono colonizzati da germi differenti, a suggerire che il microbiota intestinale realmente contribuisca alla patologia. Alcuni esempi: la Dermatite Atopica esordisce nella prima infanzia ed è frequentemente associata ad allergia. Rispetto all’allergia alimentare oggi il Lactobacillus rhamnosus GG, supplementato ai bambini con allergia alle proteine del latte vaccino, sembra accelerare l’acquisizione della tolleranza e il superamento dell’allergia stessa. E ancora, alcune miscele probiotiche migliorano la digestione dello zucchero del latte (lattosio) e sono utili nel migliorare la diffusissima “intolleranza al lattosio”. Una buona efficacia è stata riportata anche nell’ambito di vaginiti e infezioni ricorrenti del tratto uro- genitale e nel colon irritabile.
Ceppi batterici
Non è però corretto parlare genericamente di probiotici: ogni ceppo ha le sue peculiarità di interazione immunologica e la sfida per la ricerca è quella di individuare i germi giusti per modulare al meglio la risposta immunologica.
Sebbene i dati disponibili siano incoraggianti, non possono comunque essere considerati conclusivi: al momento i probiotici sono un valido supplemento ma non una alternativa ai farmaci specifici. Le principali aree grigie riguardano la durata del trattamento, le dosi e i ceppi batterici da prediligere.
Probiotici e dieta
Non dimentichiamo che il primo modo di modulare il nostro microbiota è la dieta. Eccessi di proteine animali, zuccheri e grassi favoriscono la crescita intestinale di patogeni e al contrario fibre, proteine vegetali e acidi grassi insaturi favoriscono la crescita di germi amici. Anche il corretto riposo, l’idratazione e l’esercizio fisico regolare contribuiscono ad una sana interazione con i nostri batteri amici.
L’apporto esogeno di probiotici può essere un valido contributo al nostro stato di salute e i benefici sono dimostrati scientificamente, ma soprattutto dobbiamo ricordarci che siamo noi a doverci prendere cura di noi stessi, anche avendo a cuore il nostro amico microbiota!
Articolo a cura di Giusi Manzotti, specialista in Allergologia e Immunologia Clinica, Bergamo