La terapia iposensibilizzante può essere attuata verso allergeni inalanti, quali pollini, acari della polvere, alcuni derivati epidermici animali (gatto, cane) o muffe.
Esiste anche una terapia iposensibilizzante verso il veleno di imenotteri (api, vespe, calabroni), che diventa una vera e propria terapia salvavita, in quanto permette di prevenire le reazioni, spesso gravi, che si verificano in alcuni soggetti dopo la puntura di questi insetti.
Attualmente, le terapie desensibilizzanti per alimenti sono ancora in via sperimentale. Può essere effettuata una induzione della tolleranza orale verso alcuni alimenti, tolleranza che però viene persa in poco tempo, qualora il soggetto smetta di assumere regolarmente l’alimento interessato (di solito piccole quantità).
Le terapie per allergie alimentari, però, permettono di evitare reazioni gravi per l’assunzione involontaria (non nota la composizione del piatto che stiamo assumendo) dell’alimento in causa.